La nostra storia

Le prime tracce della famiglia Vaccari risalgono al 1748, anno in cui la famiglia mise le radici a Sassuolo per poi spostarsi negli anni seguenti in zone limitrofe, quali Solignano, Castelnuovo e Maranello. I Vaccari erano rinomati per essere lavoratori instancabili , tenaci e dotati di una spiccata inventiva. Ligi alle regole ferree e al dovere, essi dedicarono la loro vita all’agricoltura. Ma torniamo a tempi più recenti, precisamente l’anno 1955, anno in cui Orlando Vaccari ,con sua moglie Paolina Monari, altrimenti detta “L’angelo del focolare”, si trasferì a Solignano ove continuò la sua attività di operatore di macchine agricole per conto terzi. A Solignano la coppia crebbe i propri figli, Orazio, Vanna e Franco Vaccari, quest’ultimo considerato il più “selvatico” e mattacchione. All’età di 18 anni Franco Vaccari decise di uscire dal focolare per cercare fortuna… e la trovo in amore sposando la piccola ,ma dal grande cuore, Denis Toni.

I neo sposini ebbero due figli, Massimo, animo quieto e tranquillo che si avvicinava alla definizione di perfezione, e Simon, figlio buffo e monello che con le sue marachelle interruppe dolcemente la pace della famiglia. Purtroppo la vita pone sempre qualche ostacolo, ed è proprio qui che emergono la testardaggine e la caparbietà di Franco, caratteristiche tipiche della famiglia Vaccari. Nonostante le avversità subite (il figlio Massimo subì un incidente grave e il figlio Simon stava probabilmente banchettando con il diavolo), Franco prese una decisione e nel settembre 1995 acquistò, con gli ultimi risparmi, la Terrazza, un american bar situato di fronte al Mercatone uno a Castelfranco Emilia. I primi anni di lavoro furono estenuanti e disastrosi per quanto riguarda l’incasso e la clientela. La fortuna aiuta gli audaci e anno dopo anno, grazie all’aiuto e il supporto della moglie Denis e del figlio maggiore Massimo, e grazie a nuove idee di mercato, i risultati arrivarono. La Terrazza divenne un luogo di incontro per motociclisti ( da notare, l’emblema del locale fu proprio lo “scheletro” di una motocicletta posto in alto sopra l’entrata del locale), giovani e adulti , un luogo per coloro che desideravano trascorrere una serata tranquilla sorseggiando un boccale di birra gelida e ascoltando musica rock. Il locale divenne ben presto rinomato anche tra gli artisti, da ricordare l’artista bolognese Cavur, il quale nell’arco di un decennio, ogni volta che si recava in Terrazza per gustarsi una birra era invitato a dare sfoggio della sua arte con caricature e vignette esilaranti .

Dopo 3 anni dall’acquisto della Terrazza, Franco ebbe una idea: ricreare la tipica piadina romagnola nonostante non sapesse nulla del settore. In seguito a vari tentativi, Franco riuscì nell’intento creando così la famosa “Piada di Frenz”, la quale ebbe un successo immediato e divenne inimitabile, tanto da far morire di invidia il miglior piadinaro romagnolo. Il figlio maggiore Massimo, uscito vincente dall’incidente, si rivelò un lavoratore incallito con tanta voglia di affermarsi nel settore e iniziò a seguire corsi da barman per diventare un professionista. Dopo 21 anni di lavoro, nel 2016 la Terrazza chiuse i battenti, sottolineando non solo la fine di un’era ma anche la fine di un locale eretto a istituzione nella cittadina di Castelfranco Emilia. La chiusura della “Terrazza” in realtà pone le basi per un nuovo inizio poiché Massimo nel 2019 inaugura la sua birreria “Voglio che stai bene…da re” a San Cesario, in un locale totalmente ristrutturato che richiama lo stile de “la Terrazza” attraverso la motocicletta illuminata che accoglie i clienti nel parcheggio del locale. “Voglio che stai bene”, il motto del titolare Massimo non è un invito ma un dovere in questa epoca. Qui troverai uno staff sorridente pronto a servirti e troverai Massimo che con le sue gag e i suoi aneddoti allieta la clientela. Massimo incarna totalmente il seguente proverbio confuciano :“Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita”. La storia della famiglia Vaccari ci insegna che non bisogna demordere, con la forza di volontà si ottiene ciò che si vuole.
E l’importante è stare bene. Da re.
Belle parole.